Attraversamenti ciclabili addio?

Finalmente il collegamento fra le piste ciclabili di lungarno Ferrucci e lungarno Cellini è fatto, la trappola mortale di ponte a S. Niccolò è rimediata. Bene, una lode.

Appena inaugurato il "canale di Panama" piovono però proteste da parte di ciclisti: tutti gli attraversamenti sono solo strisce pedonali, mancano i quadrotti bianchi dell'attraversamento ciclabile previsti dal codice della strada. In pratica si annulla il gran lavoro per un "dettaglio", un pò di vernice bianca.

Ma non è una dimenticanza, la cosa è voluta. Così ci svelano gli uffici della Mobilità.

Per non realizzare i quadrotti sono stati installati ben 4 cartelli che, pochi metri prima di ogni intersezione, "trasformano" la pista ciclabile (separata) in percorso promiscuo ciclopedonale. Ed in tal caso, secondo un parere ministeriale,  i ciclisti potrebbero (il condizionale è d'obbligo) utilizzare le strisce pedonali, in sella, senza scendere. 

Ci si domanda semplicemente perchè tanto impegno per non realizzare l'attraversamento ciclabile: non si vede un solo vantaggio in tale arzigogolata soluzione. E molti svantaggi invece:

  • si mettono in conflitto pedoni e ciclisti
  • l'attraversamento risulta meno o per nulla riconoscibile a pedoni, ciclisti e automobilisti ("devi scendereeeeeeeeeeeee!!")
  • ciò genera palesemente pericolo per tutti
  • la precedenza non appare evidente, anzi dubbia o probabilmente nulla in caso di incidente

Ma il caso di piazza Ferrucci non è l'unico, e sembra anzi che venga applicato in molti altri casi: in via Piagentina per es. sono addirittura stati cancellati i quadrotti, coprendoli con strisce pedonali. All' incrocio fra via De Sanctis e Lungarno Colombo, stesso intervento peggiorativo. Addio attraversamenti ciclabili?


La "soluzione" di p.za Ferrucci non trova riscontri in altre parti d'Italia: tecnici, esperti del settore, amministratori e polizie municipali di varie città sono caduti dalle nuvole alla descrizione dell'assurdo artificio. La reazione è stata: il codice prevede attraversamenti pedonali (strisce) e quelli ciclabili (quadrotti), niente altro. Estrapolazioni di funzionari ministeriali non fanno legge, ma soprattutto l'applicazione in questione è ampiamente immotivata. Niente e nessuno obbliga i progettisti a "trasformare" piste ciclabili separate in promiscue prima delle intersezioni, per "risparmiarsi" i quadrotti e realizzare solo strisce pedonali. Ergo: attraversamenti ciclabili sempre, a tutte le intersezioni della rete, ben riconoscibili (=quadrotti sempre).


Non ci rassegnamo, la questione è ancora tutta aperta. 


Le due soluzioni per gli attraversamenti, in alto quella adottata dagli uffici della Mobilità di Firenze, in basso quella applicata in tutta Italia: 





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