La pista leopardata
martedì 12 dicembre 2006 | di Patrizio Suppa
Chi credeva di aver toccato il fondo con la pista (pardon, mista)
ciclabile del lungarno Vespucci si procuri una scala, perchè è
necessario scendere ancora più in basso...
Ho provato a percorrere quella che probabilmente è la pista più inutile e malfatta della città.
Tutto il popolo dei ciclisti urbani fiorentini ricorderà bene i tre
anni infernali in cui la pista intorno alla Fortezza è stata
interrotta. Molti ricorderanno che alcuni ciclisti (c’ero anch’io),
stufi della situazione e in vista della modifica della viabilità della
zona, fecero una ricognizione e proposero una sorta di pista
“provvisoria” sull’altro lato del viale Strozzi: poche modifiche a
basso costo per rendere più tranquilla la vita di chi si muoveva in
bici. Niente. Nulla.
Pochi mesi dopo i responsabili della ciclabilità cittadina, tecnici e
politici, mostrarono la loro idea: fare una pista ciclabile vera e
propria seguendo, con qualche minima modifica, il tracciato da noi
individuato. Il progetto prevedeva una pista favolosa, con vernici
assorbi-odori, panchine, lampioni e non so che altro. Da ultimo si è
anche pensato di fare un tunnel per pedoni e ciclisti all’interno del
tunnel del sottopasso della ferrovia. I costi? Enormi, direi: per meno
di un chilometro (720 metri, per la precisione) si arriva a 250.000
euro, più altri 84.000 circa per il sorprendente “tunnel nel tunnel”.
Se si pensa poi che la pista vera e propria (cioè la parte verniciata
di rosso) è di soli 500 metri...
Intanto è stata però riaperta la pista originaria già da diversi mesi
sul vecchio percorso, il più “naturale” e intelligente per una pista
ciclabile.
Perchè questa pista è leopardata? basta passarci per capirlo
immediatamente: è una trasformazione continua di marciapiede e pista
ciclabile, macchie rosse e macchie nere, con soluzioni strane e, manco
a dirsi, spesso con misure fuori norma.
Insomma, su questa pista mi viene in mente Fantozzi e il suo sincero giudizio sulla “Corazzata Potemkin”...
Soldi buttati? Io non lo dirò: i fatti parlano da soli. Però vi invito
a farci un salto o, se volete, a seguire i prossimi post su questo
argomento: ne vedrete delle belle...
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