Il cialtrone sgomma sempre due volte 25
mercoledì 21 dicembre 2011 | di Patrizio Suppa
E’ Natale, ma non siamo tutti più buoni. Anzi, per coerenza, qualcuno resta fetente come il resto dell’anno, e l’essere giovane o anziano, uomo o donna, in gippone o in bici non cambia la sostanza. Giorni fa ho fatto un giretto in bici e mi sono ritrovato davanti al nuovo sottopasso pedonale di via Faentina, quello che ha sostituito un piccolo passaggio a livello e, di fatto, ha forzatamente eliminato il transito delle auto. Forse per problemi di spazio o forse per risparmiare, il passaggio è molto stretto e i cartelli all’imboccatura parlano chiaro: divieto di accesso ai motorini e bici condotte a mano. Scendo dalla bici, con il mio tutù aderente, casco e occhiali da moscone e spingo. Davanti un pensionato (vero, mica baby) cammina lentamente e io dietro, in silenzio. Dietro a noi ecco arrivare una giovane ragazza con la sua bici scalcinata e con una sonora scampanellata chiede strada. Il pensionato si scosta e si gira, mi fa passare e solo allora si accorge che la simpatica canaglia vuol passare, in sella: inizia una arringa che accusa l’arroganza della tipa, la sua giovane età e il futuro del Paese. Tralascia di accusare anche i ciclisti perché io, buono buono, continuo ad andare avanti a piedi. Quando alla fine la tipa mi sorpassa, ascolto la fine della discussione con lei che dice “…e poi così occupo meno spazio…”. Il pensionato continua a borbottare, la tipa sparisce velocemente (rischiando di travolgere qualcuno che potrebbe arrivare da dietro la curva) e arrivederci: l'immagine del ciclista urbano è (di nuovo) compromessa.
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