Guida, schiavo!
giovedì 11 dicembre 2014 | di Patrizio Suppa
Pensi agli schiavi e ti vengono in mente le civiltà antiche, oppure le piantagioni di cotone e i trafficanti di esseri umani. Poi, leggendo i giornali, capita di trovare alcuni casi di accusa di “riduzione in schiavitù”, pure nell’età in cui la libertà dovrebbe essere un diritto acquisito. Giorni fa ho letto la storia di alcuni camionisti di una ditta lombarda costretti a guidare fino a 20 ore al giorno, pena il licenziamento, subendo anche altre forme di “pressione”, come mangiare un panino alla guida, oppure, nelle occasioni in cui fosse proprio necessario l’uso del bagno, massimo sei minuti di sosta per poi far ascoltare al cellulare il rumore dello sciacquone come “prova”. Per fare una battuta, mi sorprende che il padrone (credo sia il termine più appropriato) non li obbligasse all’uso dei pannoloni, per risparmiare ancora qualche altro minuto. Ci sono regole precise per la sicurezza di chi guida (e degli altri, non dimentichiamolo) e il cronotachigrafo registra i tempi di sosta e di guida, ma nonostante questo sono stati escogitati alcuni trucchetti per aggirare il controllo, come usare la tessera di un altro collega per farlo sembrare alla guida: proprio come negli anni ha fatto qualche parlamentare durante le votazioni… La magistratura farà le sue indagini, e vedremo come andrà a finire. Mortifica rendersi conto di come la vita umana, degli autisti e degli altri utenti della strada, non venga minimamente presa in considerazione.
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