Dàgli all'autovelox 19
giovedì 22 dicembre 2016 | di Patrizio Suppa
A Roma la Cassazione ha accolto i ricorsi di alcuni multati a Firenze e Prato perché gli autovelox non erano presidiati. E' curioso che in questo Paese la discussione non sia su quanti automobilisti superino il limite di velocità, ma se i misuratori devono avere un vigile accanto mentre svolgono la loro funzione. Nell'epoca dell'automazione sarebbe intelligente come riempire la lavatrice, farla partire e dover star lì a guardare se i panni si lavano davvero. Per qualche motivo (che mi piacerebbe conoscere) gli autovelox non possono essere lasciati da soli a fare fotografie agli indisciplinati (perché fanno scherzi di cattivo gusto? attraversano improvvisamente la strada? mordono i passanti? fanno finta di non vedere?). Le strade su cui potrebbero stare devono rispettare determinati requisiti tecnici, ma quello che pare impossibile da far capire è che anche chi viaggia su queste strade deve sottostare ai limiti di velocità, come se ogni rapporto sulla sicurezza stradale non mostrasse che gli incidenti avvengono principalmente per velocità e distrazione. Intanto la confusione di ricorsi e contestazioni continua, mentre sulle strade si continua a correre. E, a volte, a farsi e farci male.
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