Un lavoro pericoloso
giovedì 28 dicembre 2017 | di Patrizio Suppa
E' la fine dell'anno, ed è il momento delle statistiche. Io ne ho letta una da brividi: da gennaio a metà dicembre solo in Toscana sono stati aggrediti 53 capitreno, di cui 40 fisicamente. L'anno prima le aggressioni erano state 38, di cui 15 fisiche. Non so dire quali siano i motivi di tanta violenza, ma la stessa avviene anche sugli autobus, verso autisti e controllori, come se chi lavora nei trasporti pubblici fosse un aguzzino che pretende il pagamento del biglietto, o il responsabile di un servizio a volte scadente, o persino il rappresentante di un governo, nazionale o locale non importa, visto come ingiusto e vessatorio. Si tratta semplicemente di lavoratori che sono lì a fare il loro lavoro e a far rispettare il pagamento di un biglietto il cui costo, come sappiamo, copre solo in parte il servizio che viene utilizzato. Non solo: in alcuni casi i capitreno sono stati aggrediti per aver difeso i passeggeri dalle aggressioni di alcuni facinorosi, come nell'ultimo caso del 16 dicembre, dove alcuni giovani, a Pisa, hanno picchiato e ferito un passeggero, il capotreno e due poliziotti. Spero che il nuovo anno porti viaggi più tranquilli, con un po' di buonsenso in più e molti cerotti in meno.
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