Lo dicono e lo ripetono i dati: l'inquinamento atmosferico uccide. L'Agenzia europea per l'ambiente ha aggiornato i suoi
dati: 491.000 morti premature complessive nell'Unione per PM2,5, O3 e NO2, 84.400 solo in Italia.
Sono numeri spaventosi, ma sembrano solo un puro esercizio statistico-matematico. Da un paio di giorni questi numeri hanno un nome a rappresentarli: Ella Kissy-Debrah. Era una bambina della periferia di Londra, morta a nove anni per malattie polmonari aggravate dall'inquinamento cittadino. E' la prima volta che un tribunale stabilisce che l'inquinamento è concausa della morte di una persona.
Non sarebbe difficile immaginarlo e i medici lo ripetono da un pezzo, ma non mi pare che questo dia una grande preoccupazione.