Solo un paio di giorni fa è uscita la
sentenza (di primo grado) nel processo contro un cosiddetto “odiatore di ciclisti”, un personaggio che, dopo l’investimento di due ciclisti professionisti, scrisse sui soliti social “investire un ciclista per educarne cento”.
Il padre di un ragazzino investito e ucciso mentre correva in bici e l’associazione dei ciclisti professionisti hanno denunciato questo signore, ma il tribunale di Pistoia l’ha assolto; tra qualche tempo scopriremo il perché nelle motivazioni della sentenza.
Non so se questa squallida frase rientri nel diritto di critica o nella libertà di pensiero, ma evidenza un pensiero inqualificabile e pericoloso: basta leggere la cronaca degli ultimi giorni.