Ridurre è necessario


Un articolo raccontava di come la più grande azienda petrolifera mondiale preveda il picco dell’estrazione petrolifera per il 2030, proseguendo con una domanda superiore ai 100 milioni di barili al giorno fino al 2050. Visto che in questo periodo si estraggono oltre 102 milioni di barili. sembra che la transizione sia un semplice accessorio per soli appassionati, mentre il resto del mondo prosegue come al solito.
L’Agenzia internazionale per l’energia invece nel 2050 prevede una domanda di “soli” 55 milioni di barili quotidiani. La stessa azienda petrolifera mette in guardia sui futuri investimenti: senza investire nel petrolio, si rischia di ritrovarsi nel 2030 con una produzione di 30 milioni di barili (un terzo della richiesta), con un enorme rischio per il contenimento dei prezzi.
Capisco le preoccupazioni dei petrolieri, ma io sono preoccupato anche per la nostra sopravvivenza: da più parti viene indicata la necessità impellente di ridurre la produzione di CO2 perché il solo passaggio alle rinnovabili e la piantumazione di alberi non sembra sufficiente per avere effetti sensibili nella riduzione, e questa passa anche attraverso la modifica delle nostre abitudini di vita e di consumo.
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