Quando pochi giorni fa un trionfante ministro dei trasporti ha comunicato la diminuzione di incidenti, morti e feriti grazie all’introduzione del nuovo codice della strada/strage mi sono detto: “evviva, mi sono sbagliato”. Poi, in uno sprazzo di lucidità ho ripensato a quello che era stato detto e a chi lo aveva fatto, e ci ho riflettuto, quindi la domanda successiva è stata: “è davvero così?”.
Passato un po’ di tempo è arrivata la
risposta di Asaps e associazione L. Guarnieri, che sulla sicurezza stradale ne sanno, più che al ministero: secondo i loro dati, nelle prime due settimane di applicazione del codice i morti sono passati dai 110 del 2023 a 111, e nelle settimane successive da 131 ai 134 con il nuovo codice.
Asaps, ass. Guarnieri e uno stuolo di altre associazioni (Fiab compresa) hanno quindi
contestato i dati del ministro e richiesto una modifica al codice della strada/strage, soprattutto sul tema della velocità.