Domenica prossima sarà la Giornata nazionale del risparmio energetico, nata dall’iniziativa “M’illumino di meno” della trasmissione radiofonica “Caterpillar” di Radio 2.
Ogni anno viene promossa questa giornata di sensibilizzazione al risparmio energetico che, voglio sottolineare, è l’energia più verde che c’è.
Il tema di quest’anno è l’impatto dell’abbigliamento sull’ambiente. Apparentemente potrebbe sembrare un argomento marginale, ma non è così: nel solo 2020 è stato stimato che ogni cittadino dell’Unione europea abbia consumato 15 kg di prodotti tessili, che tra produzione e trasporto portano alla produzione di 270 kg di CO2 per ciascuno, l’equivalente di un viaggio in auto da Firenze a Palermo e ritorno.
Mettiamoci insieme la scarsa riciclabilità degli abiti dismessi e la diminuzione degli utilizzi di ogni capo (stimata in circa sette o otto utilizzi per ognuno), si capisce che il problema c’è, eccome.
La sostenibilità dovrebbe permeare ogni nostra attività, dalla mobilità, all’abbigliamento fino all’alimentazione.
E’ difficile? Certo, ma non esistono soluzioni semplici a problemi complessi. Io dubito di chi le ha.