Per qualcuno è sembrata
musica per le proprie orecchie: le zone 30 producono inquinamento, almeno così emerge da uno studio di un gruppo di ricercatori del Mit, che non è il ministero dei trasporti, ma la famosa università statunitense.
Nei giorni scorsi infatti, in un convegno milanese, questo gruppo di studio ha parlato delle ipotetiche conseguenze dell’istituzione delle zone 30 proprio a Milano: drastica riduzione di incidenti, morti e feriti, ininfluenza sui flussi del traffico e un leggero aumento delle emissioni.
Da qui i dati sono stati travisati da alcuni organi di informazione, e altri anno approfittato di un’occasione così ghiotta per sparare a zero contro le zone 30.
Alla fine sono dovuti intervenire i
responsabili dello studio per rimettere a posto le cose: le (vere) zone 30 servono, si riducono incidenti e vittime e l’eventuale inquinamento è irrisorio e con l’aumento degli spostamenti a piedi e in bici diminuirà senz’altro.
Niente di nuovo quindi, e torniamo alla casella di partenza: le zone 30 salvano vite. Un appunto per gli studiosi: siate chiari quando parlate, altrimenti qualcuno potrebbe prendere fischi per fiaschi, in sincerità o malafede…