Aveva una pista piccolina in Canadà


Tutto il mondo è paese, o, come potrebbero dire loro, all the world is a country.
Ho letto che il governo dell’Ontario (Canada) vuol demolire alcune piste ciclabili sulle direttrici principali della città di Toronto. Il motivo? Sembra di sentire qualche “esperto” nostrano: occupano spazio e congestionano il traffico. Il comune di Toronto è contrario, per cui si sta creando una frizione tra i due organi amministrativi. I ciclisti locali non stanno con le mani in mano: hanno già raccolto 20.000 firme in meno di due mesi, e giovedì prossimo porteranno una ghost bike sotto la sede del governo. Nei giorni scorsi una manifestazione ha radunato un migliaio di ciclisti contro un progetto che dovrebbe costare 48 milioni di dollari, e giustifica l’iniziativa dicendo che solo l’1,2% degli abitanti di Toronto va al lavoro in bici… anche se questi dati sono contestati dai ciclisti stessi: nelle zone toccate da queste ciclabili il 10% degli spostamenti avviene in bicicletta e, come succede ovunque, se hai una ciclabile a disposizione prima o poi penserai anche a provare ad usare la bici.
Il mondo è rotondo, e gira e rigira per i ciclisti la vita è sempre la solita: ogni minimo spazio di rispetto e attenzione deve essere conquistato (e mantenuto) con fatica.
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