Chiamatelo omicidio
mercoledì 27 novembre 2024 | di Patrizio Suppa
Nei giorni scorsi il Comune di Parigi ha chiesto al governo francese di vietare la circolazione dei gipponi in ambito urbano per il banale motivo che sono grandi, pesanti e quindi pericolosi per pedoni, ciclisti e anche motociclisti. La stessa città ha aumentato la tariffa della sosta per i gipponi, ma vuol spingersi oltre, dopo la morte di Paul Varry, un giovane cicloattivista parigino ucciso da un gippone un mese e mezzo fa, proprio a Parigi. I gipponi sono grandi, pesanti, pericolosi, e vorrei sottolineare che lo sono anche quelli elettrici e che non hanno ragione di esistere e circolare in ambito urbano. Il caso del povero Paul è però diverso: è stato travolto e ucciso da un gippone su una ciclabile, ma l’autista lo ha investito deliberatamente. Probabilmente sarebbe morto anche se fosse stato investito da un’utilitaria, e quindi più che di incidente parlerei proprio di omicidio, e di pericolosità generale delle automobili e dei loro guidatori. Alla fine potrei anche fare una proposta: sottoporre ad un esame psicologico biennale chi ha la patente. Se è obbligatorio ogni due anni revisionare l’auto, perché non dovrebbe esserlo per chi la guida?
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