Neanche prima
giovedì 19 dicembre 2024 | di Patrizio Suppa
La stucchevole discussione sull’avvio dello scudo verde ad aprile dà la percezione reale della considerazione di quello che istituzioni e cittadini, o almeno parte di essi, ha delle regole. Sono quindi uno sciocco, che nel paese delle deroghe, delle moratorie e dei condoni più o meno mascherati continuo ad aver fiducia nel rispetto delle norme che la comunità si dà. Come scrivevo prima, il primo aprile partirà lo scudo verde, con o senza pesce. In soldoni significa che le decine di telecamere sparse nel territorio comunale di Firenze registreranno e sanzioneranno i veicoli che non possono circolare: auto a benzina euro 0 e a gasolio euro 0 e 1, oltre ai motocicli euro 1, a anche i bus turistici che non pagano il ticket di ingresso. Partono gli allarmi dei sindaci dei territori più o meno contigui, si agitano gli animi di un po’ di automobilisti e così via. Tutto lecito, certo, ma nessuno si ricorda che questi divieti ci sono già da quasi vent’anni. Qui si tocca con mano il senso della legalità e del rispetto della comunità: si fanno le regole, magari tra gli applausi, e poi si prosegue, come se niente fosse, finché… appare all’orizzonte un diabolico marchingegno che. senza distinzione di di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (articolo 3 della Costituzione) registra chi vìola la regola che ci siamo dati. Apriti cielo! E’ un po’ come le zone 30: belle, innovative, moderne… finché non arriva autovelox che controlla sul serio il rispetto del limite di velocità, oppure appena arriva lo street control che fotografa e invia le multe, finisce lo sdegno per la sosta in doppia fila. Nessun nuovo divieto, quindi, ma non perdiamo di vista la motivazione di tutto questo: l’aria inquinata uccide.
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