Cronicità
mercoledì 15 gennaio 2025 | di Patrizio Suppa
Mi sto annoiando da solo a parlare sempre di treni e ferrovie, però l'articolo che ho letto ieri era troppo curioso: una ragazza impiegata in una gelateria, prima in una sede alla stazione e poi trasferita in un'altra sede più in centro, è stata licenziata per i ritardi nell'arrivare al lavoro. Dall'articolo pare che questa motivazione fosse un po' pretestuosa, ma quello che è interessante non è questo quanto la motivazione del reintegro: la ragazza per andare al lavoro prendeva quotidianamente il treno da Pontassieve, e il giudice ha stabilito che i suoi ritardi non erano causati da negligenza, ma per la “cronicità dei ritardi sulla linea ferroviaria”. Se quando lavorava direttamente alla stazione di Santa Maria Novella in qualche modo riusciva a limitare i danni, quando è stata trasferita in centro è stata costretta anche a fare un lungo tragitto a piedi fino alla sede di lavoro, sommando questa perdita di tempo al ritardo ferroviario. Prima riflessione: possibile non si possa far nulla per la “cronicità dei ritardi sulla linea ferroviaria”? Seconda riflessione: siamo sicuri che non portare il tram in centro resti una buona idea?
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