A volte mi chiedo se sia un bene leggere gli articoli dei giornali. Poi mi dico che sì, serve, anche perché non sapere non significa cancellare la realtà.
Mi sono ritrovato davanti agli occhi alcuni articoli su argomenti diversi, ma inesorabilmente legati tra loro. Per quello che può valere, è stata fatta una classifica sulla vivibilità climatica dei capoluoghi italiani in base ai dati climatici. Firenze è in assoluto al 93° posto, con 53 giornate di caldo africano (settimo posto nazionale), 46 notti “tropicali” e 85 giorni di pioggia, di cui 30 intensa. In generale, ci sono temperature medie sempre più alte e, non a caso, un altro articolo parlava della diminuzione delle nevicate di quest’anno, il 57% in meno rispetto alla media 2011-2023. Infine, se questa è la tendenza, teniamo a mente l’estate scorsa e pensiamo che quel caldo sarà meno di quello di quest’anno: a livello mondiale i dieci anni più caldi sono stati gli ultimi dieci, i diciotto anni con minor quantità di ghiaccio al polo nord sono stati gli ultimi diciotto, gli otto anni con le temperature oceaniche più calde sono stati… gli ultimi otto.
Nonostante questo, l’industria petrolifera continua a spingere sulla produzione dei combustibili fossili che dovranno affiancare e non sostituire le fonti rinnovabili.
Intanto, la concentrazione di CO2 in atmosfera è il più alto degli ultimi 800.000 anni.
Potrebbe essere un sollievo, ma smettere di leggere i giornali per non sapere tutto questo non migliorerà la situazione. Tanto vale sapere, fare e far conoscere, tanto più che, ironia della sorte, oggi è la giornata internazionale dei ghiacciai.