sabato 3 maggio 2008
(di Valerio Parigi)
Come è noto la nostra
"Federazione-mamma", la Fiab, aveva invitato i candidati alle recenti
elezioni politiche a sottoscrivere una presa di poszione sulle
politiche a favore della mobilità ciclistica nel nuovo parlamento.
Fra i
candidati firmatari ci sono due eletti in Toscana: Gianni Cuperlo
(Partito Democratico, alla Camera) e Francesco "Pancho" Pardi (Italia
dei Valori, al Senato)
Quest'ultimo, che conosco personalmente da tempi lontani e vicini, è il socio 328 di Firenzeinbici. Un certo neo-consigliere ne sa qualcosa ...
A Pancho faccio personalmente (ma credo anche a nome di molti nostri iscritti) auguri di buon lavoro parlamentare, e non solo per gli impegni presi sulla mobilità ciclistica.
Senza entrare nel merito dei recenti risultati elettorali faccio alcune brevi considerazioni "politiche". Un appello come quello della Fiab, e più in generale i nostri temi sulla mobilità sostenibile e quella ciclistica, sarebbero in tutta l'Europa civilizzata ampiamente trasversali, con poche differenze e sfumature fra sinistra, centro e destra.
Da noi invece sembra roba ultrasovversiva, o dell'altro mondo.
Siamo ad anni luce dall'Italia "paese normale" di cui parla a sproposito D'Alema.
E fra le tante anomalie (è un tema caro a Pancho, in ambito costituzionale e per i conflitti di interesse) c'è anche quello delle politiche per la mobilità.
(*) Habemus Senatorem, ho fatto attenzione all'accusativo (sperando di riuscirci col mio modesto latino), per non irritare nessuno ...