martedì 19 agosto 2008
L'Associazione FIAB FirenzeInBici vede con crescente preoccupazione il recente giro di vite nei confronti delle biciclette in sosta nei giardini pubblici e lungo i marciapiedi di Firenze. "Pur approvando la necessità del decoro e del rispetto degli spazi adiacenti ai monumenti - osserva Graziana Fiorini, vicepresidente dell'Associazione - non si può accettare la deportazione selvaggia delle biciclette che si affollano intorno ai luoghi di scambio con i mezzi pubblici (via Bolognese), di attrazione sociale, o nei giardini periferici vista la cronica carenza di rastrelliere, ripetutamente denunciata agli Uffici preposti del Comune, ma mai sufficientemente accolta."
L'ufficio bici del Comune ha provveduto negli ultimi anni all'istallazione di numerose rastrelliere di pregio (modello Firenze) soprattutto nel centro storico, peraltro ancora insufficienti, ma si dimentica delle periferie. Il Comune proclama ad ogni occasione l'intenzione di favorire ed incentivare la mobilità ciclistica, ma non ha ancora predisposto il piano della sosta delle bici che da tempo le associazioni di ciclisti chiedono, mettendo a disposizione dell'amministrazione il bagaglio di conoscenze derivanti dalle segnalazioni dei propri soci.
L'assessorato all'ambiente rivendica che alla fine del 2009 ci saranno almeno 13000 posti bici in città. Considerando però che i ciclisti abituali sono almeno ventimila, e molti di più i ciclisti non abituali (che comunque possiedono una bici) non c'è bisogno di un ragioniere per capire che le rastrelliere sono ampiamente insufficienti.
La sosta in cantine, garages, cortili puo’ supplire, e solo parzialmente, alla sosta notturna, ma non alle esigenze di chi deve raggiungere il posto di lavoro, fare acquisti o commissioni nei vari uffici della citta’. L'associazione FirenzeInBici non giustifica certo la sosta selvaggia della biciclette, ma chiede almeno pari severita’ nei confronti delle infrazioni dei mezzi di locomozione maggiormenti inquinanti.
Tre le richieste dell'associazione, in questo frangente:
(1) dichiarare una moratoria sugli interventi di rimozione bici per i quali non vi sia un effettivo e pesante intralcio alla mobilita’ pedonale o dei disabili;
(2) incentivare in modo drastico gli investimenti in rastrelliere su TUTTO il territorio comunale;
(3) solo nelle zone adeguatamente servite da rastrelliere, iniziare una politica di controllo più rigorosa.
"Perchè gli utenti deboli della strada, ma i più virtuosi ecologicamente, sono così perseguitati? - si domanda Graziana Fiorini - Riteniamo che i problemi della mobilita' e del decoro urbano non si risolvano adottando misure contro i ciclisti, che aggravano ancora di più la situazione, ma offrendo più strutture e più civiltà alla nostra città."