lunedì 3 febbraio 2003

Non era difficile prevedere il vespaio di polemiche suscitato dalla decisione di includere i motorini nel blocco preventivo del traffico. L'orario di blocco è così talmente limitato da non impensierire lavoratori e studienti. Eppure in molti si sono scagliati contro questa scelta di civiltà (non è che i motorini inquinano di meno solo perchè troppa gente non vi sa rinunciare).

Il "solito" Alessio Papini difende a spada tratta le ragioni del blocco con un comunicato stampa che non lascia spazio ad interpretazioni... Riportiamo integralmente l'intervento.


«La richiesta avanzata alla giunta da un partito trasversale dei motorini, che comprende rappresentanti di Margherita, DS, Forza Italia, UDC, di soprassedere su qualsiasi misura di limitazione a carico di questi mezzi dimostra che in città esiste da tempo un blocco conservatore che, per banali motivi elettorali, trascura le priorità della salute». Lo ha dichiarato il capogruppo dei Verdi Alessio Papini secondo il quale «appaiono pretestuose le valutazioni tecniche che tendono a dimostrare come i ciclomotori non siano gli unici responsabili della presenza di PM10 nell'aria cittadina».

«Tutti - ha aggiunto il capogruppo dei Verdi - siamo a conoscenza di ciò ma è vero che questa è una motivazione per porre nuove limitazioni ad altri mezzi, non certo per non fare niente. Anche la scusa della presenza dei cantieri in città non regge: non è possibile attendere la fine dei lavori per cercare di migliorare la qualità dell'aria di Firenze e quindi per difendere la salute dei fiorentini. È però necessario uscire dalla logica dell'emergenza e proporre alla città soluzioni definitive, come da tempo si dice ma non si riesce mai a fare».

«È possibile - si è domandato Papini - che non si riesca a realizzare un piano integrato sulla mobilità ciclistica, il famoso masterplan della bicicletta? Chiederò che in questo bilancio comunale venga destinato il 10% delle multe alla realizzazione di piste ciclabili e rastrelliere: nel resto d'Europa la bicicletta è un mezzo molto più usato che da noi, perciò è importante dare ai cittadini gli strumenti concreti per superare questo grave ritardo che è anche culturale».

«Un altro punto - ha concluso l'esponente del centrosinistra - è quello del sistema delle corsie preferenziali per gli autobus, di cui si parla da tempo, e che potrebbe finalmente rendere più appetibile il mezzo pubblico almeno ad una percentuale degli utenti. E poi ci vogliono percorsi pedonali per anziani e bambini, al centro ma anche nelle periferie, e un coordinamento stabile tra il comune di Firenze ed i comuni limitrofi sulle politiche della mobilità, una sorta di "agenzia dell'area vasta" sulle politiche della mobilità, che impedisca per il futuro errori come la localizzazione di grandi strutture commerciali nella piana che hanno aggravato pesantemente il traffico su Firenze. Speriamo che, finalmente, l'amministrazione ascolti i nostri consigli e si attivi concretamente».


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