venerdì 30 ottobre 2009
L'associazione FIAB FirenzeInBici riconosce che dal punto di vista meramente formale è ineccepibile la scelta della vigilessa di multare la signora Nardoni, salita sul marciapiede in bici per aggirare le catene poste a difesa del Duomo pedonalizzato.
FirenzeInBici rileva però che l'accesso alla zona pedonalizzata per i ciclisti è molto difficile. Non si è pensato a lasciare qualche centimetro di carreggiata libero da catene per consentire di entrare nella zona recentemente pedonalizzata a coloro che danno tutti i giorni un bacione a Firenze, scegliendo di spostarsi con il mezzo meno inquinante in assoluto.
"Come sempre le biciclette vengono dimenticate - rileva Stefano Pelli, Presidente di FirenzeinBici - Sarebbe stato necessario lasciare un passaggio per i ciclisti. Se la preoccupazione era di aprire il varco ai motorini, si sarebbe potuto ovviare predisponendo adeguata sorveglianza per multare i trasgressori."
FirenzeInBici rileva anche l’impossibilità per i ciclisti di sostare, una volta entrati nell’area pedonalizzata. L’ordinanza prevede infatti che le bici possano essere parcheggiate solo presso le rastrelliere; peccato che siano state rimosse tutte le rastrelliere presenti intorno al duomo! L’associazione di ciclisti chiede quindi all’amministrazione di ripristinare le rastrelliere, eventualmente anche in strade limitrofe, possibilmente incrementandole, anche in considerazione del prevedibile aumento del numero di persone che sceglieranno la bici per potersi avvicinare maggiormente all’area pedonale, adesso che è meno servita dai mezzi pubblici.
"Chiediamo al sindaco di avviare al più presto una forma di concertazione con i ciclisti - conclude Stefano Pelli - per pianificare tutte le questioni che riguardano la mobilità ciclistica, per il momento trascurata e anche penalizzata dalla nuova amministrazione, nel nuovo assetto del traffico fiorentino."