venerdì 1 ottobre 2010
Il caso è sintomatico: una mamma porta la bimba in piscina, sul seggiolino della sua bici, la allucchetta ad un palo in mancanza di rastrelliere o altre possibilità di sosta, e all'uscita non ce la ritrova.
Non i ladri di biciclette di memoria filmica le hanno tagliato il lucchetto ma un imponente schieramento di Vigili in divisa, operai con tenaglie, camion etc. Qualcuno mormora che nella coraggiosa e pericolosa azione si sia fatto uso di giubbetti anti-proiettile, elicotteri e mezzi blindati.
Il tema è noto e ha già avuto, anche in passato, echi poco nobili nei media fiorentini e nelle istituzioni da parte di vari consiglieri comunali sensibili ai temi della mobilità sostenibile, trasversali agli schieramenti.
Giampiero Gallo, consigliere comunale che si occupa di ciclo-mobilità per il Sindaco, è una persona pacata, riflessiva, dai toni e i contenuti non certo urlati. Per fargli perdere le staffe ce ne vuole, ma l'ennesima razzìa di biciclette della Polizia Municipale ci è quasi riuscita.
Il messaggio che si manda alla mamma e alla gente, si ricava dalla lettera al Sindaco, è più o meno il seguente:
"scordati la bici, la prossima volta prendi l'auto, lasciala in doppia fila o sulle strisce, inquina, intasa, fai pure, tanto nessuno ti farà nulla".
Ed infatti le massicce rimozioni di biciclette teoricamente in divieto a pali e transenne (e a volte è dubbio anche il divieto) non trovano equivalenti nel colpire realtà ben più devastanti come appunto la sosta selvaggia motorizzata in doppia fila, su strisce, marciapiedi, scivoli disabili, imbocchi di piste ciclabili o corsie preferenziali. Basta guardarsi intorno, anche e proprio nei luoghi delle vergognose rimozioni di biciclette: tolleranza sotto zero con i virtuosi in bici, tolleranza un milione con chi appesta la città.
Sembra proprio che lo scopo della gloriosa Polizia Municipale sia eliminare più biciclette possibile dalla circolazione. Roba da terzo mondo, più che da Europa, dove infatti si fa di tutto, concretamente e con successo, per spostare quote di mobilità dall'auto alla bicicletta (e ai trasporti pubblici, in alleanza fra loro).
Una proposta a chi ci legge: provate a telefonare o scrivere alla Polizia Municipale per richiedere rimozioni di auto e furgoni in tutte le situazioni più vergognose che vedete. E poi raccontateci cosa vi rispondono.
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