venerdì 7 gennaio 2011

Livorno si era già positivamente distinta in passato per interventi a favore della mobilità in bicicletta. E' stata ed è per esempio modello per molte altre città nell'apertura di corsie preferenziali alla circolazione delle biciclette (vedi qui).
La città labronica sembra rimanere su questa scia positiva e si proietta in avanti con la prevista introduzione di un sistema di bike sharing.
Ce ne danno notizia gli amici dell' associazione Fiab sorella di Livorno stessa (vedi il loro sito qui).
Ci sono pochi dubbi che il bike sharing sia un potente volano per la promozione e la diffusione della bicicletta, anche in città dove essa stenta a decollare per es. per la carenza di rete ciclabile (e Livorno o Firenze in questo non sono a zero, anche se c'è molto da fare).
Lo avevamo già affermato vagliando le prospettive di un sistema di bike sharing a Firenze (vedi qui), a suo tempo annunciato addirittura nei primi "100 giorni" del nostro Sindaco e poi caduto nel dimenticatoio.
Le perplessità talvolta sollevate (costi, furti, vandalismo e altro, vedi qui ) si rivelano infondate o gonfiate ad arte ove sia presente una gestione effettiva del sistema, una sua promozione e crescita per farlo diventare una alternativa reale al soffocante traffico motorizzato e non solo uno spot pubblicitario. Onere e impegno che può essere ripartito in varie forme e modalità fra Comune e società che ne ha la gestione.
Le dimensioni di Livorno e Firenze sono diverse, ma questo non depone affatto a sfavore della nostra città. E' infatti proprio al di sopra di una certa soglia dimensionale e di congestione da traffico che le soluzioni di bike sharing hanno il loro maggiore impatto positivo. E' bene ricordare che, ancor prima di Parigi o Barcellona, un ruolo di apripista lo aveva svolto Lione (ordine di grandezza di Firenze)
http://fiablivorno.blogspot.com/2011/01/riflessione-sulla-mobilita-urbana-e-sul.html
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