giovedì 1 novembre 2012

A tre anni e mezzo dall'insediamento del governo cittadino, è tempo di bilanci per la mobilità ciclistica.

A fronte dei numerosi impegni pre- e post-elettorali presi dal Sindaco, e nonostante le varie mozioni approvate all'unanimità dal Consiglio Comunale (l'ultima il 16 Maggio 2011), assai poco è stato fatto per venire incontro alle richieste di quel 50% di cittadini che, secondo la recente indagine della Regione Toscana, usa abitualmente la bicicletta.

Una rete integrata ciclabile che riunisca i numerosi tratti isolati e che finalmente permetta un veloce e sicuro attraversamento della città da periferia a periferia, non è stata realizzata né progettata: solo pochi percorsi sono stati completati.

Interventi da tanto tempo annunciati, come la risistemazione delle piazze Alberti e Ferrucci, la manutenzione delle piste, la riverniciatura degli attraversamenti, sono ancora fermi al palo o in corso di realizzazione con una lentezza esasperante. Sono stati chiusi tratti fondamentali di piste ciclabili, come via Giovine Italia, il lungarno Ferrucci o via De' Sanctis, senza prevedere percorsi alternativi per le bici, dimostrando così totale disinteresse per i disagi e pericoli che ciò causava ai ciclisti.

Anche il piano della sosta, dopo l'ottimo lavoro di censimento delle rastrelliere fatto l'anno scorso dal Consiglio degli Alunni, segna il passo, con la riduzione dei posti disponibili in zone strategiche come via Martelli, o l'abolizione totale in piazza Duomo, piazza Santa Maria Novella, via de' Medici o via il Prato: in quest'ultimo caso per la recentissima risistemazione sono stati creati posti per la sosta di auto e motorini ma niente per le bici. Nessuna soluzione degna di una nazione civile è stata inoltre messa in atto per il principale nodo di interscambio cittadino, la stazione FS di Santa Maria Novella.

Non parliamo poi del bike sharing, nuovamente dato come di prossima realizzazione dal vicesindaco Nardella, anche se che tra uscita del bando e partenza del servizio dovranno passare necessariamente almeno due anni.

I limiti imposti dal patto di stabilità hanno forse obbligato l'Amministrazione a operare scelte, nelle quali però alla mobilità ciclistica è stata riservata la parte di Cenerentola.

Le associazioni dei ciclisti urbani fiorentini, Città Ciclabile e FIAB-FirenzeInBici, chiedono ora al Consiglio Comunale e alla Giunta un deciso cambiamento di rotta.

Chiedono che entro il 2012 siano completati i lavori di ricucitura e riverniciatura degli attraversamenti. Chiedono che sia permesso il transito bidirezionale nelle aree pedonali. Chiedono la creazione di un vero ufficio bici, che si occupi in primis della redazione di un piano generale della mobilità ciclistica con relativi tempi di realizzazione. Chiedono infine che venga finalmente applicata la Legge 366/98, che prevede l'utilizzo del 10% dei proventi delle multe a favore della mobilità ciclistica, e che una quota non marginale dei fondi per i Mondiali di Ciclismo 2013 sia destinata alla realizzazione di quelle infrastrutture che garantiscano più sicurezza a chi già ora si muove quotidianamente in bici e a chi sarebbe pronto a farlo, ma nelle condizioni attuali teme per la propria incolumità.


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