giovedì 8 novembre 2012
Le interruzioni selvagge delle piste ciclabili per ogni intervento anche di entità minima hanno tradizione. Convizione degli uffici che emettono le ordinanze sembra essere: cogliamo l'occasione per chiudere più possibile. Casi classici, per uno scavo di 2 metri sbarramento con transenne e cartelli minacciosi ai due lati dell'intero isolato, a volte anche molte centinaia di metri.
Anche le proteste nostre e di tanti cittadini hanno lunga tradizione.
Nel caso dell'interruzione per scavi alle condutture gas di viale Gramsci qualcosa sembra si sia mosso. Invece di tutto l'isolato si specifica nell'ordinanza e nella segnaletica che la chiusura è riferita al solo tratto effettivamente interessato dalla scavo, in questo momento (8 novembre) dai numeri civici da 19 a 43.
Inoltre, invece della consueta interruzione senza alternative, secondo l'usuale motto "ciclista arrangiarti" (e non rompere) vediamo un altro progresso: il cartello giallo della "Direzione Mobilità" indica la deviazione in promiscuo ciclo-pedonale, ed infatti all'inizio del cantiere troviamo il cartello blu con omino e bici bianca sovrapposti.
Ci fa piacere, evidentemente qualche passo avanti si è fatto.
Poi però c'è la sorpresa: la dicitura "velocipedi condotti a mano". Il che riporta la situazione a quella usuale (scendere dalla bici, tanto sei in giro a perder tempo ...) annullando il cartello stesso e la deviazione. Chi si è inventato questa bizzaria deve avere conoscenze del Codice della Strada piuttosto vaghe e fantasiose: se si obbliga il ciclista a scendere e condurre a mano, diventa un pedone, e quindi non si tratta di un percorso promiscuo, la deviazione non c'è affatto, il cartello è irregolare, inutile, fuorviante e contraddittorio.
Ma c'è sempre la speranza che prima o poi si faccia qualche altro passo avanti, e magari la prossima volta scompaia l'assurda dicitura "condotti a mano".
Spes ultima dea ...