lunedì 29 novembre 2004

Riceviamo da Sinistra Ecologista il testo della carta della mobilità sostenibile che è stata presentata al convegno del 19 novembre.

IN CITTÀ LIBERI DALL'AUTO

Carta per una mobilità urbana sostenibile
nelle città toscane

La congestione del traffico urbano è, per la gran parte dei cittadini toscani, la causa principale del deterioramento della vivibilità delle loro città. La ragione di tale congestione è precisa: vi sono in circolazione troppe automobili, un vero e proprio record in Toscana (oltre 6 auto per 10 abitanti); il loro numero ed il loro impiego continuano ad aumentare, ben oltre la capacità di carico ambientale (inquinamento acustico, rumore, consumi energetici).Anche i miglioramenti tecnologici delle auto e quelli dei combustibili sono risultati di gran lunga insufficienti a compensare gli impatti crescenti del traffico.

Troppe automobili in circolazione occupano, infatti, spazio urbano e stradale, producono inquinamento e rumore, causano un elevato numero di incidenti, provocano lunghe permanenze alla guida per percorrere anche brevi distanze, contribuendo, così, in modo decisivo, a peggiorare la qualità della vita, l'efficienza economica e la vivibilità di città che, peraltro, per la loro storia e la loro ricchezza culturale-artistica non sono certo nate in funzione dell'auto.

In via prudenziale l'Irpet ha stimato , nel 2000, in 3,5 miliardi di € i costi sociali della mobilità in Toscana ,pari a oltre 1.000 € pro capite, una cifra analoga alla spesa che le famiglie affrontano direttamente per spostarsi.
Recenti decisioni del Governo, come la “legge obiettivo” sulle infrastrutture, e l'insufficienza a degli stanziamenti per la mobilità nelle aree urbane, ignorano la rilevanza centrale dell'emergenza traffico nelle città, che viene affrontata con misure episodiche e contingenti, di scarsa efficacia (come la circolazione a targhe alterne).
Questa “Carta per una mobilità urbana sostenibile” propone invece ai Sindaci toscani, sulla base delle esperienze più avanzate, italiane ed internazionali, una strategia per far fronte, con spirito innovativo e riformatore, all'emergenza traffico: una strategia che punta decisamente a ridurre l'uso delle automobili in città.

1º Obiettivo: Assegnare rilevanza nazionale e regionale alla mobilità urbana sostenibile

  • richiedere un forte aumento di risorse statali destinate ai Comuni toscani per investimenti nella mobilità urbana: uno stanziamento di almeno 500 milioni di €, con flusso annuale costante, rivedendo le recenti decisioni del Governo che vanno in senso opposto;
  • rinnovare ed incrementare il parco autobus con mezzi più ecologici e confortevoli;
  • rifinanziare progetti di mobilità urbana sostenibile e le attività dei mobility managers;
  • realizzare le tranvie previste nelle maggiori aree metropolitane;

2º Obiettivo: Disincentivare l'uso individuale dell'auto in città

  • predisporre aree pedonali e zone a traffico limitato, in cui gli accessi siano controllati per mezzi di apparecchiature automatiche ed in cui integrare anche le corsie riservate bus;
  • adottare misure di traffic calming con limiti di velocità molto bassi (zone 30) nelle zone residenziali, una limitazione ed una tariffazione della sosta, incentivi per aumentare il coefficiente medio di occupazione delle autovetture (car pooling); viceversa, introdurre tariffe e/o disincentivi che consentano di internalizzare i costi reali dell'uso individuale delle auto (o delle auto più inquinanti, insieme ad altri veicoli ad elevato impatto) in particolari zone o aree della città (road pricing/congestion charging);
  • coinvolgere i cittadini nella definizione delle politiche di mobilità sostenibile, nonché in un utilizzo più attento e moderato delle auto, evidenziandone i reali costi anche esterni;
  • migliorare le reti di monitoraggio di tutti i principali inquinanti da traffico e rendere pubblici i dati in tempo reale.

3º Obiettivo: Migliorare l'offerta e le prestazioni dei mezzi di trasporto collettivi

  • migliorare la qualità, l'accessibilità, il confort e le prestazioni ambientali dei mezzi di trasporto collettivi;
  • incrementare i mezzi di trasporto collettivi, con servizi a frequenza sufficientemente elevata, anche con taxi-bus e taxi collettivi, car-sharing e assicurando adeguate disponibilità anche di taxi;
  • creare parcheggi di interscambio tra automobili e mezzi collettivi nei terminali di accesso alle città;
  • estendere i percorsi privilegiati e protetti per i mezzi collettivi;
  • valorizzare i vantaggi, anche economici, dei mezzi collettivi con tariffe agevolate e promozionali, finanziando queste agevolazioni anche con gli introiti della tariffazione della sosta e delle misure di road pricing;
  • installare sistemi informatizzati di gestione del trasporto collettivo, con sistemi semaforici che assegnino priorità alla circolazione dei mezzi collettivi.

4º Obiettivo: Promuovere la modalità ciclo-pedonale

  • inserire, nei piani del traffico e nei PUM- piani della mobilità (che dovrebbero essere predisposti integrando il programma degli interventi previsti dal piano regionale per il miglioramento della qualità dell'aria, ex dm 60/2002 e 261/2002) la valutazione degli spostamenti effettuati a piedi e bicicletta e riservare alla circolazione non motorizzata 1/3 della superficie stradale destinata alla circolazione, riservando 1/3 della stessa superficie ai servizi di trasporto collettivo ed il terzo restante alla circolazione/sosta dei veicoli motorizzati di uso individuale
    estendere e rendere gradevoli i percorsi pedonali e ciclabili con punti di ritrovo e posti per il parcheggio delle biciclette presso i luoghi di maggiore attrazione (uffici pubblici, impianti sportivi,ecc.)
  • aumentare la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti con percorsi riservati e protetti e con attraversamenti sicuri;
  • sviluppare le connessioni con le altre modalità di trasporto;
  • promuovere azioni informative ed educative sui vantaggi per la salute e l'ambiente della modalità ciclo-pedonale;
  • allestire presso le stazioni ferroviarie parcheggi custoditi e coperti per le bici;
  • organizzare, in collaborazione con il mondo scolastico e associativo, esperienze di pedibus e bicibus;

5º Obiettivo: Gestire la domanda in modo razionale e sostenibile

  • promuovere l'avvicinamento di residenza, lavoro e servizi e, viceversa, non incoraggiare le specializzazioni monofunzionali delle aree urbane, promuovere, quindi, piani urbani, energetici e della mobilità integrati, anche con il piano della qualità dell'aria;
  • regolare in modo flessibile gli orari delle attività in modo da ridurre i carichi di punta e garantire un migliore utilizzo dei servizi di trasporto collettivo e delle infrastrutture;
  • utilizzare sistemi informatici, via cavo e telefonici, anche per ridurre la domanda di mobilità;
  • intervenire con politiche di mobility management sulla domanda di mobilità sistematica, per gli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro, promuovendo tutte le possibili modalità alternative all'uso individuale dell'auto;
  • individuare per i Comuni con più di 30.000 abitanti il mobility manager aziendale e predisporre negli stessi l'ufficio del mobility manager di area

6º Obiettivo: Abbattere l'inquinamento da traffico

  • vietare gradualmente, a partire da determinate aree, la circolazione nelle città di autovetture e di altri veicoli a motore più inquinanti, come le vecchie auto non catalizzate, i vecchi motorini ed i vecchi autoveicoli diesel (Euro 0 e Euro1);
  • rafforzare e rendere più efficaci i controlli periodici dei gas di scarico ed estenderli a tutti i veicoli a motore circolanti in città;
  • incoraggiare, cominciando dalle flotte pubbliche, le conversioni di autoveicoli a GPL e a metano, l'utilizzo di mezzi elettrici/ibridi e, più in generale, di combustibili e tecnologie a basse o bassissime emissioni, con interventi che non comportino incrementi del parco circolante;
  • incentivare la ricerca e la sperimentazione per veicoli e carburanti a bassissime o nulle emissioni inquinanti;
    definire un Piano per la razionalizzazione della distribuzione delle merci in città localizzando piattaforme intermodali esterne ai centri urbani;
  • adottare e attuare il Piano Urbano del Traffico e il Piano Urbano della Mobilità;

 


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