sabato 23 settembre 2006
«La vera città pedonale. È quella che ho visto oggi passeggiando in via Cavour e via Martelli dove non ho visto macchine, ma più che altro biciclette». È quanto afferma l'assessore all'ambiente Claudio Del Lungo commentando l'andamento della giornata europea senz'auto che a Firenze prevedeva la chiusura al traffico anche ai residenti di tutto il settore A della ztl.
Le associazioni ed i gruppi ambientalisti che hanno dato vita a Firenze Respirabile, affermano una realtà diversa. L'impressione generale è che non ci fosse poi molto di diverso dagli altri giorni. In molti punti della zona chiusa al traffico è stato osservato passaggio continuo di auto e moto.
Firenze Respirabile ha dato vita ad una variegata serie di iniziative che si sono svolte in varie parti della città. La cooperativa Ulisse ha predisposto il noleggio gratuito di biciclette in due diversi punti. Gli asini dell'ARCI hanno suscitato l'interesse di grandi e piccini alle Cascine. Ma la piazza principale è stata piazza Santo Spirito, dove, fra l'altro, è stata bandita una asta straordinara di biciclette recuperate dalla ciclofficina Brugola Rossa, ed è stata declamata una carta dei diritti del pedone, del ciclista e del "diversamente abile". Nella stessa piazza si è svolta la festa conclusiva.
L'associazione FirenzeInBici, presente con una postazione in piazza S.M.Novella, ha accompagnato un gruppo di ciclisti in un "viaggio allucinante" lungo le "malefatte" della ciclabilità fiorentina. Si è iniziato dalla pista del Lungarno Vespucci, per metà fatta a regola d'arte in sede propira con cordolo di protezione, per metà incomprensibilmente buttata sul marciapiede banalmente dipinto di rosso. Per poi continuare con i micidiali slalom della pista ciclabile dei viali di circonvallazione tra porta al Prato (pensiline di bus, intersecazioni varie e misteriose con il marciapiede pedonale), fino a viale Belfiore. Dopo aver "ammirato" i lavori per la pista di viale Strozzi, i ciclisti hanno sperimentato il possibile percorso ciclistico senza una sola svolta da pizza Ottaviani a piazza Beccaria. Basterebbero "vernice e cartelli" per realizzarlo, affermano all'associazione.