mercoledì 21 maggio 2014
Le associazioni Città Ciclabile, Lorenzo Guarnieri, Medici per l'Ambiente - ISDE Firenze e Unione Ciechi, in vista delle elezioni comunali A Firenze hanno redatto un documento congiunto, condiviso anche dall'associazione Gabriele Borgogni, su mobilità sostenibile, sicurezza stradale e sviluppo della ciclabilità (https://www.firenzeciclabile.it/acc/iniziative-interventi/interventi ) sulla base del quale hanno incontrato vari candidati a Sindaco per sottolineare la priorità che deve essere data a questi temi dalla prossima amministrazione comunale.
Punti fondamentali sono:
- creazione di un ufficio per la sicurezza stradale con all'interno un ufficio per la mobilità ciclistica, ponendo al centro delle scelte le categorie deboli, incluso i disabili, la sicurezza e la tutela della salute e della vivibilità, che attui il piano DAVID per la sicurezza stradale ricordando che gli incidenti stradali su moto e ciclomotori rappresentano quasi la metà dei morti e feriti , mentre oltre 1/3 sono pedoni (dati di settembre 2010 http://www.occhioallastrada.it/wp-test/il-progetto-david/) e partendo dalla redazione di un piano generale del traffico con un progetto specifico per piste e sosta ciclabili e percorsi pedonali. Il tutto da realizzare con fondi adeguati, utilizzando anche quelli recentemente stanziati dalla Regione Toscana nonché quelli europei e attuando la legge che prevede di destinare una quota percentuale delle multe a questa mobilità (legge 366 del 1998) ;
- interventi concreti di "moderazione del traffico" già attuati in tante località per la riduzione della velocità dei mezzi a motore considerando che le conseguenze di un impatto a 50 km all'ora equivalgono a una caduta dal 3° piano, mentre un impatto a 30 all'ora equivale a una caduta dal 1° piano. A Parigi esiste per esempio il progetto la Rue en Partage con Zone 20, cosiddette Zone D'Incontro (e non di scontro...) dove vige la velocità massima di 20 Km/h. Una bicicletta normale può andare al massimo a 15/20 all'ora e quindi lo sviluppo della ciclabilità renderebbe automaticamente le strade più sicure per tutti;
- riposizionamento delle centraline in modo che corrispondano all'effettiva esposizione di tanti cittadini agli inquinanti atmosferici, ad iniziare dal trasferimento di quella attualmente collocata a Boboli;
- realizzazione del bikesharing;
- controlli più rigorosi sul rispetto delle regole per le strade con particolare severità per soste su marciapiedi, su strisce pedonali e in doppia fila.
Alla base di tutto questo occorre operare la scelta politica di ristudiare e redistribuire lo spazio per le strade che è stato nel tempo completamente saturato dai mezzi a motore soprattutto per la loro sosta, per creare Zone 30, Zone 20, piste ciclabili, percorsi pedonali e installare rastrelliere, dove tutto ciò effettivamente serve e non dove avanza un po' di spazio. Favorire la mobilità sicura a piedi e in bici ha anche effetti sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico ( causa sempre più dimostrata di malattie, aumento della mortalità e costi sociali) e sulla promozione di corretti stili di vita, dato che l’attività fisica quotidiana è per tutti i cittadini, a qualunque età, un potente determinante di salute.
Durante i Mondiali di Ciclismo abbiamo tutti goduto di una città più vivibile e sperimentato come, per le limitazioni al traffico motorizzato, i cittadini si siano organizzati per muoversi in modo alternativo, tanti anche in bici , dimostrando che una mobilità diversa è possibile anche a Firenze.