domenica 21 gennaio 2007
Mentre il Gruppo Ferrovie dello Stato snobba il servizio bici+treno, nonostante le ventennali richieste avanzate dalle associazioni italiane degli utenti della bicicletta, una buona notizia arriva da Strasburgo. Anche il trasporto delle bici al seguito dovrà essere garantito ai passeggeri dalle società di trasporto ferroviario.
Il Parlamento europeo ha infatti approvato la "Carta dei diritti dei passeggeri ferroviari" che stabilisce, tra l'altro, che tutti i treni dovranno prevedere, all'interno dei vagoni, speciali zone riservate a carrozzine e passeggini dei bambini, biciclette e attrezzature sportive. I gestori di treni e stazioni saranno obbligati, inoltre, a garantire l'accessibilita' alle stazioni, ai marciapiede e ai convogli, di passeggeri e bagagli eliminando ogni ostacolo alle operazioni di imbarco e sbarco.
"Questa è una grande notizia" - commenta Luigi Riccardi, presidente della Fiab. "Da anni inseguiamo le Ferrovie dello Stato ormai polverizzate in società diverse (Trenitalia, RTI, Grandi Stazioni, Centostazioni) indifferenti alle nostre richieste finalizzate a dare risposte concrete alle esigenze di mobilità combinata, quotidiana e turistica. La decisione europea, che comporterà notevoli benefici all'utenza pendolare e allo sviluppo del cicloturismo, consentirà alla Fiab di sollecitare risposte immediate alla vertenza in atto con il Gruppo FS. Sul tema coinvolgeremo immediatamente anche il Tavolo Nazionale per la Mobilità Sostenibile istituito dal Ministro dell'Ambiente e di cui la Fiab fa parte".
La decisione di estendere il diritto di accesso a stazioni e treni anche alle biciclette è il risultato di due emendamento presentati da alcuni eurodeputati - il tedesco Cramer, il socialista El Khadraoui e l'ausutriaco Rack - approvati lo scorso 18 dicembre dalla Commissione Trasporti di Strasburgo, con il voto favorevole anche degli europarlamentari italiani Albertini e Battilocchio.
Ma la polemica scoppia a seguito dell'intervista a Trenitalia pubblicata sul Sole 24 Ore di lunedì 15 gennaio, a cui replica il responsabile Fiab per l'intermodalità bici+treno, Romolo Solari: "Con stupore leggiamo le affermazioni di Trenitalia che lamenta di tenere a disposizione dei ciclisti "preziosi" spazi sui treni, spesso inutilizzati, e che sostiene che la domanda è in diminuzione. Ma come è possibile tale affermazione? La Fiab non è mai riuscita ad avere da Trenitalia in tutti questi anni il numero di biglietti "supplemento bici" venduti e loro affermano che la domanda è in diminuzione? Come fanno a dirlo?
La Fiab lamenta invece scarsa attenzione da parte dell'azienda ferroviaria verso la diffusione e il potenziamento del servizio. I nuovi treni presentano spazi ridottissimi o addirittura inesistenti per le bici, oppure soluzioni portabici molto poco funzionali, come sul nuovo treno "Vivalto".
Al di là dei sorrisi di facciata agli incontri nazionali e regionali, abbiamo sempre trovato in Trenitalia una sorta di timore affinchè decollasse il servizio di trasporto bici al seguito. Un esempio? L'azienda non ha mai pubblicizzato l'abbonamento annuale "treno + bici" esistente alcuni anni fa, nè lo ha mai distribuito al pubblico nelle stazioni. Lo ha quindi tolto dalla vendita con la scusa che se ne vendeva pochi. Ma la motivazione è un'altra: Trenitalia non ha mai voluto che l'abbonamento decollasse per timore che troppi pendolari utilizzassero il servizio e quindi quindi fosse costretta ad investire in nuovi spazi bici sui treni. Altro che "preziosi spazi vuoti".
Inoltre, ecco l'elenco incontestabile dei punti totalmente disattesi da Trenitalia per poter considerare il servizio treno + bici negli standard europei:
1. La mancata previsione sistematica, in fase di progettazione di nuovi materiali ferroviari, di vetture in grado di trasportare un numero adeguato di bici, almeno 15 per convoglio
2. Il mancato adeguamento dei materiali ferroviari esistenti a quanto sopra. Per tale adeguamento sarebbe sufficiente, con poca spesa, provvedere alla sostituzione di alcuni sedili fissi con sedili ribaltabili al fine di creare una zona treno polifunzionale per trasporto passeggeri/colli ingombranti/biciclette. Tale adeguamento si intende anche per la lunga percorrenza nazionale sulla quale attualmente e' precluso il trasporto della bici che non sia parzialmente smontata e riposta nella sacca.
4. La mancata funzione di ricerca avanzata degli orari sul sito www.trenitalia.com che consenta di scegliere solo i treni che trasportano la bici.
5. La difficoltà di accesso delle biciclette nelle stazioni con la sistemazione di scivoli lungo le scalinate.
6. La difficoltà di riservare parte degli spazi esterni alle stazioni a parcheggio attrezzato per bici.
7. Il mancato annuncio con altoparlante della posizione della carrozza bici.
8. La mancata previsione di punti di noleggio bici nelle stazioni e più in generale l'apertura di vere e proprie velostazioni.