venerdì 12 aprile 2024

Il 16 gennaio, cioè più di due mesi fa, i rappresentanti di FIAB Firenze Ciclabile hanno incontrato l’assessore alla mobilità Giorgetti e il Direttore della Direzione Nuove Infrastrutture e Mobilità Ing. Tartaglia insieme ai tecnici del servizio programmazione mobilità e piste ciclabili. L’incontro aveva lo scopo di affrontare diverse tematiche più volte discusse negli ultimi anni, con l’obiettivo di individuarne una soluzione entro la “fine consiliatura”.


In cima alla lista l’organizzazione dei percorsi ciclabili intorno alle fermate Belfiore del Tram T2 che, a seguito di una modifica richiesta dallo stesso Ing. Tartaglia in corso dei lavori (avvenuti ormai oltre 5 anni fa), fa sì che non sia possibile dalla Fortezza da Basso pedalare in sicurezza direttamente verso viale Redi (a meno di non andare in strada nel traffico), obbligando ad utilizzare fino a 8 attraversamenti per arrivare ad esempio in via Cassia verso piazza San Jacopino. Negli scorsi anni l’errore costituito da tale modifica è stato più volte riconosciuto, ma non ne è mai stata messa in atto una correzione.


Il tratto di marciapiede "incriminato", percorso da tanti ciclisti per evitare di impiegare 5 minuti per percorrere un centinaio di metri


Durante  l’incontro ci è stata nuovamente sottoposta la più semplice (anche se non ottimale) delle soluzioni, ovvero il ripristino delle previsioni di progetto con il prolungamento della pista ciclabile fino all’attraversamento della rete tramviaria, rendendo ciclabile il triplo attraversamento pedonale in prossimità della fermata: sembra che questo intervento sia stato messo all’ordine del giorno e che sarà realizzato presumibilmente fra aprile e maggio. Questa modifica migliorerà la vita di tante persone che si muovono in bicicletta: ma per i tempi e gli sforzi che sono stati necessari non possiamo che considerarla una vittoria di Pirro. In parallelo l’Amministrazione si è impegnata a verificare la fattibilità dell’installazione di barriere mobili in prossimità dell’uscita della sede tramviaria da Palazzo Mazzoni, apparentemente l’unica altra soluzione potenzialmente praticabile, avviando l’iter autorizzativo con gli enti competenti ed il gestore del TPL.


Risultato parziale anche per un’altra serie di misure da noi proposte da lungo tempo, come i sensi unici eccetto bici e gli attraversamenti rossi, già utilizzati in molte città italiane con efficacia per migliorare la sicurezza stradale di tutti. Come già avvenuto in passato ci è stato proposto di avviare  una “sperimentazione” per gli attraversamenti rossi sulla ciclabile di via Pio Fedi (Q4), per quanto permangano dubbi sui materiali da usare. Fumata nera invece sui sensi unici eccetto bici, se non nei tratti pedonali dei Lungarni in prossimità di Ponte Vecchio in cui, incredibile a dirsi, permane un senso di percorrenza che si applica anche ai ciclisti. Sono allo studio segnaletica e ordinanze, in modo da consentire la percorrenza in entrambe le direzioni e dare così continuità al percorso lungo l’Arno: tempi non certi.


Attraversamenti ciclabili rossi lungo i viali di Bologna


Abbiamo inoltre presentato alcune nostre proposte relative al quartiere 1 (arenatesi dopo le dimissioni del Presidente di Quartiere Sguanci) riguardanti il completamento della ciclabile su Lungarno Cellini, la continuità della ciclovia dell’Arno all’altezza del consolato americano e il collegamento fra la pista di via Toselli e quelle di viale Redi/via Circondaria.


Nel corso dell’incontro abbiamo inoltre portato all’attenzione dei nostri interlocutori la serie di improvvide interruzioni delle piste nell’ambito dei cantieri per il prolungamento tramviario Fortezza-San Marco e più in generale le interruzioni delle piste a seguito di cantieri temporanei senza che siano  garantite alternative (più o meno sicure). Su questo l’assessorato ha rinnovato l’invito alla partecipazione di un volontario dell’associazione al coordinamento cantieri tramvia ed al coordinamento cantieri, riunioni settimanali nelle quali sono gestite le interferenze del cantiere del tram e di altri cantieri privati con la viabilità. Abbiamo accettato di buon grado, e nelle scorse settimane abbiamo garantito ampia e collaborativa partecipazione, come già fatto nel 2020, cercando di porre rimedio alle molte “storture” altrimenti ignorate. Ci sia consentita qui una triste considerazione: se una struttura come il Comune di Firenze ha bisogno dei rappresentanti di un’associazione di ciclisti per realizzare l’inopportunità di chiudere una pista essenziale come quella dei viali di circonvallazione senza fornire alternative vuol dire che una reale cultura della mobilità ciclistica è ancora assente dalla mente dei dirigenti tecnici e politici.


Per concludere con una nota positiva, crediamo però che non si possa nascondere che questi siano stati i 5 anni in cui si sono fatti i maggiori passi avanti per quanto riguarda la realizzazione di piste ciclabili, sia in termini di lunghezza che di miglioramento della qualità e continuità dei percorsi. Anche in virtù di questo la prossima giunta si ritroverà una importante eredità: far fruttare quei km di piste ciclabili con una serie di misure (messa in sicurezza degli attraversamenti, corsie e doppi sensi ciclabili, gestione dei cantieri, segnaletica) senza le quali le tante infrastrutture realizzate non libereranno tutte le loro potenzialità.


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