mercoledì 24 luglio 2024

I progetti tramviari rappresentano una grande occasione di riqualifica e cambiamento per molte aree della città, come associazione ciclabile abbiamo monitorato attentamente l’avanzare dei progetti e le osservazioni che troverete di seguito rappresentano un nostro tentativo di modificare in meglio questa opera.


In questo articolo troverete due distinti fasi progettuali, per ciascuna con una breve introduzione, un’analisi di alcune delle osservazioni secondo noi chiave ed infine un link al PDF integrale che abbiamo inoltrato agli enti competenti.

Linea 3.2.2 Libertà -  Rovezzano

 


La linea tramviaria tra Piazza della Libertà e Rovezzano andrà a percorrere il quartiere 2 di Firenze, un'area che dal punto di vista stradale e ciclabile è pressoché rimasta invariata negli ultimi 20 anni! 


link al testo integrale delle nostre osservazioni 


Analisi e riassunto

Sottopasso delle Cure
Iniziamo con il proverbiale “Elefante nella stanza”, come ben sappiamo Firenze dal punto di vista ciclabile è divisa in due parti dalla ferrovia, Campo di Marte e tutto il resto. Non esiste infatti un collegamento ciclabile continuo che unisca queste due aree, con ciclisti e pedoni costretti a condividere spazi spesso angusti e mal progettati per i primi.

Pensavamo la rivoluzione tramviaria potesse portare ad un cambiamento sostanziale di questa situazione, con la necessità di modificare il sottopasso per renderlo percorribile dal tram, sicuramente riconnettere quei due mozzoni di ciclabile tra Viale dei Mille e Viale don Giovanni Minzoni sarebbe stato facile e scontato.
Ma ci sbagliavamo, per come ci è stato presentato, il progetto risultava peggiorativo della situazione attuale, con angoli ciechi ed ancora meno spazio per ciclisti e pedoni, naturalmente abbiamo chiesto una modifica, ed un completo cambiamento rispetto alla visione di questo collegamento. Ma temiamo che data l’entità del progetto, apportare sostanziali modifiche risulterà difficoltoso.

La nostra lungimiranza riguardo al Ponte al Pino di esattamente 1 anno fa si è rivelata più che ben posta, realisticamente se mai esisterà un vero e proprio collegamento ciclabile tra queste zone dovrà essere proprio su questo ponte.

https://www.firenzeciclabile.it/notizia.aspx?id=6850




Velo-Stazione ferroviaria Campo di Marte
Con spazio per un centinaio di bici, siamo felici di vedere l’amministrazione investire per aree di sosta biciclette sicure e al riparo dagli elementi.

Detto questo nella prima versione del progetto queste erano praticamente delle isole felici sì, ma pressoché isolate e non raggiungibili in sella, abbiamo richiesto che infrastrutture come questa siano collegate con la rete ciclabile, senza mai scendere di sella, affinché chi le utilizzi possa farlo comodamente ed in sicurezza, oltre che aumentare la visibilità di queste infrastrutture.
Di cattedrali nel deserto ci basta ed avanza il parcheggio per le biciclette alla stazione SMN.

https://www.firenzeciclabile.it/notizia.aspx?id=4190
https://www.firenzeciclabile.it/firenze/ciclabile/smn.aspx


Urbanistica 101
Per quanto esuli dall’ambito prettamente ciclabile, molte delle nostre osservazioni riguardavano la conformazione delle nostre strade. Esistono infatti ormai numerosi studi a dimostrare come si possa modificare sensibilmente in meglio il flusso stradale e la sicurezza delle persone semplicemente apportando piccole modifiche ad aree come le intersezioni tra vie principali e secondarie. Oltre a questo troverete suggerimenti di cose anche basilari come arredi urbani o verde là dove il progetto prevedeva lande di asfalto e poco altro, nessuno spazio è troppo piccolo o irrilevante per vederci installata una rastrelliera o piantato un albero, e se non lo riempiamo noi, fattostà ci penseranno le auto in sosta selvaggia a colmarlo.

Linea 4.2 Piagge - Campi Bisenzio



Il completamento della linea 4 tramviaria fino a Campi Bisenzio, trovate l’analisi della prima parte a questo link:

https://www.firenzeciclabile.it/notizia.aspx?id=6822

link al testo integrale delle nostre osservazioni

Analisi e riassunto


Continuità


Il problema più evidente dell’attuale progetto di questa linea risulta nella mancata continuità tra le ciclabili provenienti rispettivamente da Firenze e Campi, mentre le prime approcciano l’autostrada per poi terminare su via pistoiese, verso Campi il progetto tramviario si ricongiunge ad uno scheletro ciclopedonale preesistente e lo cavalca fino al fosso reale, per poi fermarsi poco dopo averlo superato.

La nostra più importante osservazione rappresenta la pianificazione di una continuità infrastrutturale non solo lungo la linea tramviaria, con un ricongiungimento di quanto già menzionato, ma anche con le altre infrastrutture in programma nei rispettivi Piani Operativi dei due territori attraversati.


Ciclopedonali e “ciclopedonali mono direzionali”


Nel progetto vediamo l’utilizzo massivo di un tipo di infrastruttura per la quale non abbiamo grande simpatia, si tratta delle ciclopedonali, una soluzione imperfetta, ideale per le amministrazioni alla ricerca del minimo sindacale ancora considerato come infrastruttura ciclabile.

Non solo! Ammiriamo un qualcosa fino ad adesso ritenuto impossibile, una degradazione della ciclopedonale in una forma sconosciuta alle linee guida ministeriali, le “ciclopedonali monodirezionali”, escamotage immaginiamo pensato più per sottostare a dei requisiti burocratici rispetto che ad una qualunque funzionalità ciclistica.

Molte delle nostre osservazioni riguardano proprio il tipo di infrastruttura ciclabile prevista. Sviluppandosi prevalentemente in aree non ancora urbanizzate, riteniamo che l'impiego di ciclabili in sede propria larghe almeno 2,5m per l’intera estensione dell’infrastruttura sia utile e di facile implementazione.


Fosso Macinante e pianificare per il futuro


Consultando il piano operativo di Firenze vediamo poi come vi sia stata immaginata una futura percorribilità dell’argine del fosso macinante come viabilità ciclabile.


Abbiamo chiesto che i progetti del tram, soprattutto per quanto riguarda infrastrutture difficilmente modificabili, come può essere il sottopassaggio della pistoiese ad accesso alla fermata tramviaria, tengano conto anche delle necessità infrastrutturali della mobilità ciclistica ed abbiano dimensioni tali da essere percorribili comodamente in sella. 



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