Questa è purtroppo un’anteprima di quel che potrebbe essere il destino della ciclabile su tutti i viali di circonvallazione in seguito ai lavori per la tramvia 3.2.1 Libertà - Bagno a Ripoli, il cui progetto conserva delle criticità che faranno perdere un’occasione importante per un balzo in avanti nella mobilità sostenibile e nella transizione ecologica.
Secondo il progetto infatti la risistemazione dei controviali Matteotti-Gramsci-Giovine Italia ricalcherà quanto già possiamo vedere nel tratto interessato dai lavori per la tramvia verso San Marco: interamente pavimentati in pietra, senza soluzione di continuità fra marciapiedi, pista ciclabile, corsia per residenti e parcheggi. Le diverse aree saranno delimitate solo da borchie metalliche a terra, comportando la continua invasione della pista da parte di pedoni e auto, con un forte conflitto fra gli utenti, rischio di scivolamenti e collisioni. Da evidenziare anche l’interruzione della pista su Piazza Beccaria. Nel complesso si va a peggiorare significativamente l’attrattività ciclabile della dorsale dei viali, uno dei percorsi più utilizzati da parte di chi si muove in bici in città.
Erano criticità che avevamo portato all'attenzione della precedente Amministrazione, che ha sostanzialmente ignorato il problema utilizzando tattiche dilatorie per non affrontarlo. Individuare protezioni come cordoli e gradini e utilizzare pavimentazioni più adatte alla bici come un asfalto architettonico è indispensabile per la sicurezza e per proseguire la trasformazione di Firenze in una città ciclabile, nella tutela del valore dell’area.
Come FIAB Firenze Ciclabile, insieme alle associazioni dell’Alleanza fiorentina per la giustizia Ecologica, Sociale e Climatica, torniamo a chiedere una revisione semplice ma sostanziale, superando la pavimentazione in pietra che risulta estremamente problematica anche per persone con disabilità e passeggini.
La scelta della pavimentazione in pietra viene poi estesa a tutta piazza Beccaria con l'eliminazione delle aree verdi, andando così a creare un'invivibile isola di calore, anche al netto della messa a dimora di 39 nuovi platani.
Piuttosto si potrebbe ampliare notevolmente la parte verde depavimentata della piazza, senza mutare il disegno d’insieme e contribuendo a mitigare la temperatura anche nelle aree circostanti, ottenendo così anche uno spazio più vivibile e carico di funzioni. Sarebbe, in altre parole, un concreto esempio di urbanistica resiliente al cambiamento climatico. Ecco un esempio di configurazione alternativa per la piazza, con incremento delle superfici depavimentate.
Infine, il Comune è fortunatamente riuscito ad ottenere dalla Soprintendenza l’assenso a realizzazione di pensiline per tutte le fermate, anche nella VACS: chiediamo che si tratti di pensiline fotovoltaiche; nel 2025 è inconcepibile che nuove coperture di parcheggi, mercati e simili non lo siano.
Siamo consapevoli di quanto sia complesso prevedere varianti in corso d’opera, ma riteniamo che le nostre proposte non stravolgano il progetto e rappresentino invece delle significative migliorie per chi vive e si muove su quel tracciato. Chiediamo quindi alla nuova amministrazione la coerenza nel sostegno alla tutela del verde pubblico e della mobilità attiva e non perseverare nell’errore di ignorare problematiche portate all’attenzione da anni.
L’Alleanza fiorentina per la giustizia Ecologica, Sociale e Climatica è il coordinamento di diciassette associazioni ecologiste fiorentine che si è ufficialmente costituito un mese fa, al fine di affrontare l’emergenza climatica e intervenire per realizzare le necessarie transizione energetica ed ecologica.
Il comunicato è sottoscritto da Aspo Italia, Associazione Pro CER, Associazione Progetto Firenze, Cittadini PER L’Italia Rinnovabile, Ecofuturo, EcoLobby, Extinction Rebellion Firenze, FIAB Firenze Ciclabile, Fridays For Future Firenze, ISDE Firenze, Legambiente Firenze, Rinascimento Green, Transistor, WWF Area Fiorentina.
Qui parla delle nostre proposte il Corriere Fiorentino.